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rassegna stampa  
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Al 5° Rigel di Casarsa 'Professione peacekeeper' di Andrea Angeli

di Andrea Santarossa, 10 maggio 2006

 

Il 12 novembre 2003 fu lui a dare per primo ai media la notizia dell'attentato alla base Maestrale di di Nassiriya. Andrea Angeli era il portavoce dell'autorità provvisoria di coalizione durante i primi mesi della missione militare italiana in quella regione del sud Iraq. Un punto di riferimento per tutti gli inviati della stampa italiana in quel punto caldo del mondo. Per molti anni al servizio dell'Onu nei Balcani, da Sarajevo a Pristina, Angeli durante al guerra del Kosovo rispondeva a oltre 300 telefonate al giorno. Più della metà per effettuare collegamenti "su due piedi" e poi a...Nassiryia.

"Professione Peacekeeper" è un libro appassionante e coinvolgente che Angeli ha recentemente scritto, accompagnato da una dedica toccante: "A Matteo Vanzan, Lagunare gigante con il volto da bambino, ricordando l'ultimo caffè preso insieme alla Cpa". "Matteo – scrive Angeli - era uno dei veneti con cui mi divertivo a scherzare quando impegnati in pattuglia notturna, venivano a ore strane a farsi un caffè da noi nella sala tv e io ero l'unico ancora sveglio”.

La vita in prima linea di un funzionario delle Nazioni Unite, che ha percorso diverse aree di crisi del mondo dove ha conosciuto numerosi militari (citati nome per nome) ai quali Angeli si è legato con profonda amicizia, scorre in maniera avvincente nel suo libro presentato la settimana scorsa al 5° reggimento Aves "Rigel" di Casarsa in un fine pomeriggio di sole, all'aperto e sotto un grande gazebo del circolo ufficiali. Rilevante un commento di Angeli: "Molti si meravigliano e si complimentano per la riconosciuta capacità operativa dei militari italiani; io non mi spertico in complimenti e altro perché questa capacità dei nostri soldati la conosco da molti anni, fin dai tempi di Sarajevo".

Folto il pubblico interessato (compreso il padre di Matteo Vanzan), dalle autorità a professori e giovani dei licei pordenonesi. Interessanti commenti al contenuto del libro sono stati espressi dal generale Pasqualino Verdecchia e dal giornalista del Gazzettino Roberto Vitale, capitano della riserva selezionata che ha partecipato ad alcune missioni nei teatri operativi.

Prima della presentazione dell'autore al pubblico da parte del colonnello Franco Miana, comandante del Rigel, il generale Roberto Bernardini, comandante della divisione Mantova e vice comandante del 1° Fod, ha invitato tutti a osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti di Nassiryia e Kabul. Ma il momento più toccante,che ha colpito le coscienze di tutti, lo ha raggiunto il cardinale Ersilio Tonini, ospite del Rigel, quando ha parlato della straordinaria disponibilità dei militari nel donare anche la propria vita a favore della pace, del bene degli altri e per l'amor di Patria.

 

  
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Estratto da Pagine di Difesa, 10 maggio 2006.

  
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