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emergenze

 

A seguito delle abbondanti e persistenti precipitazioni avvenute nel periodo di Ottobre e Novembre 2000 i due maggiori fiumi italiani Po e Adige hanno raggiunto quote idrometriche molto elevate, tanto da provocare una situazione di allerta nel territorio del Delta del Po e del tratto terminale dell’Adige.

La stessa situazione, per gli stessi motivi, si è creata a Novembre 2002 nella zona orientale del Veneto, quando a destare preoccupazione erano i fiumi Piave, Livenza e Monticano. 

 

Emergenza Po, 18-23 ottobre 2000

Per i Gruppi di Protezione Civile dell’A.L.T.A. l’allerta è scattata con la convocazione - presenti funzionari delle Prefetture di Padova, Venezia e dei Vigili del Fuoco del Veneto e Trentino A.A., i responsabili di P. C. dell’A.N.A., delle province di Venezia, Padova Rovigo, Treviso e Vicenza, del C.O. 118 di Venezia,  di due Consorzi di Bonifica de Delta - del Consigliere Nazionale per la P. C. Roberto Zaffin nell’Unità di Crisi, presso il Centro Emergenze della Regione Veneto, del 16/10/2000 per la pianificazione delle attività di emergenza in caso di attivazione.

L’attivazione è avvenuta nel tardo pomeriggio del 18 ottobre dopo un ultimo incontro presso l’Unità di Crisi da dove il Consigliere Zaffin provvedeva telefonicamente ad attivare per primo il Gruppo di Rosolina e in seguito i Gruppi di San Donà e Riviera del Brenta.

Le prime squadre A.L.T.A. prendevano servizio, dalle ore 12 del 19 ottobre mettendosi a servizio dei “Centri zona idraulici” di Contarina e Ca’ Tiepolo per la sorveglianza degli argini, con particolare attenzione ad erosioni e infiltrazioni che potevano dar luogo al fenomeno dei “Fontanazzi”

A rinforzo del Gruppo di Rosolina sono giunte, verso le ore 15 del 19 ottobre, squadre di San Donà e Riviera del Brenta, che sono state dislocate in zona Scanarello, sul Po di Venezia.

Fortunatamente le condizioni atmosferiche sono costantemente migliorate, cessando anche il vento di scirocco che impediva il deflusso a mare delle acque, consentendo di allentare la sorveglianza e dichiarare la fine dell’emergenza il giorno 23 ottobre.

 

Emergenza Adige, 19-21 Novembre 2000

Questa emergenza è scattata, per l’A.L.T.A., nella Domenica 19 Novembre, quando il funzionario di turno del Centro Emergenze della Regione Veneto informava il Consigliere Zaffin della crisi idraulica nel basso Adige, attivando quindi il settore Protezione Civile, e incaricando lo stesso Zaffin di contattare la Prefettura di Rovigo per essere a disposizione.

Nel giro di pochi minuti arrivava la richiesta di attivazione per il Gruppo dell’ALTA di Rosolina, direttamente interessato, considerato che l’emergenza avveniva nel territorio Rosolinese e, nel frattempo venivano allertati i Gruppi di San Donà di Piave e di Riviera del Brenta.

Dalla tarda mattinata di Domenica 19 Novembre, tutte le squadre disponibili del Gruppo di Rosolina, erano impegnate nel presidio e controllo degli argini che davano segnali di sofferenza per la pressione dell’acqua. Inoltre in alcuni punti, a causa d’infiltrazioni sotterranee, l’acqua tendeva a formare il caratteristico “Fontanazzo” che doveva essere contenuto con la posa continua di sacchi di sabbia ed impedire così che l’acqua potesse scorrere allargando il passaggio e mettere a rischio la solidità dell’argine stesso.

Anche in quest’occasione, le condizioni atmosferiche migliorate, hanno consentito di dare il cessato allarme dopo solo 2 giorni.

 

Emergenza Piave, Livenza, Monticano, 27-29 Novembre 2002

L’A.L.T.A. (in stato di allerta) è stata chiamata ad intervenire con uomini e mezzi in prima mattina del 27 Novembre, a seguito dell’attivazione, avuta dal Consigliere nazionale Roberto Zaffin, dal Centro Emergenze della Regione Veneto.

Sono state quindi attivate per prime le squadre del Gruppo di San Donà (direttamente interessate) che si sono messe a disposizione, già dalle ore 12, del centro COM di San Donà. A turno uomini e mezzi sono stati impegnati nel monitoraggio degli argini del Piave, nel tratto tra il Ponte della Vittoria e il Piave Nuovo. Una squadra, inoltre, era a presidio del Ponte della Vittoria sulla S.S. 14 “Triestina”.

Nel primo pomeriggio del 28, diminuita la preoccupazione per il Piave, le squadre A.L.T.A sono state spostate, assieme a squadre del Gruppo di Riviera del Brenta (che nel frattempo erano state attivate), a Meduna di Livenza (fiume Livenza) e Gorgo al Monticano (fiume Monticano) dove erano avvenute delle esondazioni e si formavano Fontanazzi.

Per tutto il pomeriggio e la notte del 28, le squadre A.L.T.A. si sono prodigate per l’arginatura con sacchi a terra e contenimento di fontanazzi sul Livenza, monitoraggio di argini del Livenza e del Monticano.

Nella mattinata del 29 è proseguito il monitoraggio degli argini fino alle 12, quando, passata l’onda di piena, è stata allentata la sorveglianza e utilizzate le squadre presenti per il ripristino della viabilità, con lo sgombero dei detriti rimasti sulle strade interessate dalle esondazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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