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Archivio

Livio Pietrasanta

  
      
  

 

najometro

 

Questo simpatico “najometro” che qualche anno prima del ‘69/70, noi chiamavamo “stecca”, proviene dal gigantesco ed invidiatissimo archivio del Lagunare Livio Pietrasanta.

Per la verità, il conteggio dei giorni “a finire”, era impropriamente chiamato “stecca”, perché stecca era (ed è), un attrezzo, originato dalle abitudini accademiche, che serve per pulire con il Sidol, i bottoni ottonati delle divise da ufficiali, senza macchiare il tessuto della giacca; veniva (e viene) lasciata in ironica eredità a coloro che subentravano.

Ritornando al “najometro”, si nota subito che trattasi di “Lagunare/Carrista” in forza al XXII° Carri Serenissima di San Vito al Tagliamento e l’anno connesso è compreso ancora nel periodo in cui il Reggimento Lagunari, non ancora “potato” o mutilato, fate voi, era  ai grandi livelli di struttura autonoma e con tanto di Battaglioni vari ancora da sopprimere.

Esaminando il tutto con attenzione, salta all’occhio “lagunare” qualche apparente stranezza: quel marmittone che marcia stravolto sopra la scritta “Ragazzi! Non pensate ai mocassini”, con tanto di fez bersaglieresco color cremisi, il fregio da basco del caporalaccio che da la sveglia, che proprio non è il classico fregio corona-àncora-fucili lagunare, ma quello dei carristi.

In effetti questi particolari suscitano qualche perplessità “canoesca”.

Così non sarà, perché il fez può essere ricondotto al periodo che il nostro si cucca ad Udine (forse in aggregazione a Bersaglieri?), ed il fregio al XXII°, così doveva essere stato d’ordinanza ai tempi.

Infatti esaminando le foto che compaiono nel nostro “Archivio Storico dei Baffi”, di un Lagunare del XXII°, fanno bella vista, mostrine rosso blu e fregio da Truppe Corazzate.

Per altro, ci rimette l’animo in pace, il fazzoletto rosso-giallo, senz’altro “lagunare” che il Capocarro trainante un “carro” colmo di rifiuti, indossa, e le mostrine “mao” ai polsini del congedando con valigia e razzo in procinto di essere rilanciato nella vita civile.

Quindi anomalie solo apparenti e possibili dubbi solo per coloro che non conoscono la realtà del XXII° di allora.

Per la verità, per la stragrande maggioranza dei Lagunari A.L.T.A. in congedo, il XXII° è rimasto sempre un po’ “misterioso”…ma mi risulta che tra non molto, dovrebbe essere edita un’opera che colmerà questa grave lacuna conoscitiva.

Desta invece considerazione ironica, il conteggio analitico dei giorni trascorsi a casa dal nostro “guerriero-lagunarcarrista”: su giorni 420 spalmati in 15 mesi di naja, l’amico se ne “sacrifica” in licenza (a casa), ben 114 e mezzo.

Quindi il nostro ha trascorso circa il 25% di naja….a casa!

Abbiamo poi otto giorni d’infermeria, fatidici tre di C.P.R. (ebbene si!), e fantasmagorici 26 giorni che il nostro “baffo-cingolato”, indica con triangolino rosa e la dicitura “amore”!

Tralasciando le considerazioni sulle “battaglie” contrassegnate con il triangolino rosa, cosa non discutibile per solidarietà maschile e per simpatia, desta invece un certo sconcerto, quei bei 114 giorni e mezzo, praticamente in licenza.

Era dura la naja…. he?

San Marco?

A cura del "vostro" (si fa per dire) Lagunare Dino Doveri.

 

 

Najometro - Archivio Livio Pietrasanta

 

  
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