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Lagunare SFOR

REGGIMENTO LAGUNARI "SERENISSIMA" TRA PRESENTE E FUTURO

   
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Alla Ricerca di un Ruolo

   
.   di Alberto Scarpitta    
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  Negli ultimi anni i Lagunari hanno visto svanire, con la caduta del Muro, quello che per decenni era stato il loro ruolo tradizionale: la difesa del fianco a mare dello schieramento difensivo italiano nella pianura veneto-friulana. Da allora il reggimento sembra alla ricerca di un proprio ruolo specifico che ne giustifichi la sopravvivenza in un periodo di continui scioglimenti di reparti, anche prestigiosi, e ne garantisca la peculiare unicità. Purtroppo il progetto di evoluzione apparentemente più logico, la creazione di una brigata anfibia interforze che raggruppasse il Reggimento Lagunari con il Reggimento San Marco di fanteria di Marina, sembra al momento decisamente tramontato. Prigioniere delle proprie gelosie ed incomprensioni reciproche, la Marina e l’Esercito non hanno saputo far confluire le proprie energie per concretizzare un progetto che alla metà degli anni novanta sembrava di sicura realizzazione e che avrebbe portato alla creazione di una forza anfibia di proporzioni e capacità adeguate al crescente ruolo internazionale del nostro Paese. La Marina ha intrapreso con decisione la strada dell’autosufficienza, potenziando progressivamente il Battaglione San Marco sino al livello attuale di Comando Forze da Sbarco, retto da un contrammiraglio. Nel contempo si è perseguita la collaborazione multinazionale ed è sorta la SIAF, Spanish Italian Amphibious Force.  

   
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  Una certa cooperazione con le forze anfibie dell’Esercito è continuata, spesso fruttuosamente, con la costante partecipazione di compagnie di Lagunari ed esercitazioni e missioni del San Marco, ma ogni ipotesi di stabile integrazione ai maggiori livelli appare oggi impraticabile.

   
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  L’Esercito, dal canto proprio, oggi sembra assegnare ai Lagunari i ruoli tipici della fanteria leggera, anche per l’estrema carenza di unità professionali da assegnare alla missioni di mantenimento della pace. Le specifiche capacità anfibie, che pur si vogliono mantenere, rischiano di apparire complementari e secondarie. La modifica più appariscente che caratterizzerà il Reggimento Lagunari sarà rappresentata, nei prossimi anni, dall’introduzione in servizio della blindo leggera Iveco-Otobreda VBL PUMA 6x6, che rimpiazzerà i vecchi VCC-2 in ragione di 13 veicoli per compagnia fucilieri. Il nuovo mezzo, di cui è stato recentemente formalizzato il contratto di acquisto di una prima tranche di 580 esemplari, 250 in versione 6x6 e 330 nella variante 4x4 per un valore complessivo di 585 miliardi, caratterizzerà per molti anni a venire la nostra fanteria leggera. Di dimensioni contenute e dotata di una corazzatura limitata, la Puma, le cui consegne inizieranno nel 2001, si presta bene ad essere impiegata in operazioni a bassa intensità caratterizzate da una minaccia potenziale molto limitata. Rischia però di risultare scarsamente armata e protetta in operazioni appena più cruente di un blando peace-keeping. L’altro programma definitivamente approvato che tocca da vicino il Serenissima riguarda la componente anfibia, con l’ammodernamento dei 15 cingolati anfibi LVTP-7 allo standard AAV-7A1, lo stesso dei marines statunitensi. La conversione, che verrà realizzata in Italia, costerà complessivamente 89 miliardi e terminerà nel 2002.

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