17) Sosta "forzata" a Reunion

 

4 febbraio 2004 - Reunion - aeroporto Gillot

Siamo ancora qua. Voglia di partire saltaci addosso. In realtà il mezzo necessitava almeno di un controllino, compreso il carico, un po' sballottato dal samba dei cieli e dalla botta in terra. Ci dicono che è OK - all right. Anche le gomme (da erba) integre. Nessun danno derivato dalla fumata di freni tipo formula 1. Il clima tra noi migliora ancora e ci prepariamo alla notte dei racconti. Dino approfitta per dipingere tutte le bandiere sulla fusoliera. Lascia fuori solo Australia ed Antartide. Quelle vuole farle sul posto; poi cambia idea e dice a -40 °C non è il caso. A Perth finirà di sfogarsi con il pennello. Arriva una notizia da casa, dispaccio raccolto dal Pierangelo che traffica night and day (qua si parla inglese e francese) con la radio per spedire notizie e dirigere i lavori sul sito. Proviene dal generale Cappellini che dice «Venuto a conoscenza, purtroppo in ritardo, della Vostra trasvolata, fiero di poter rappresentare in qualche modo i miei ed i vostri colori di Lagunari, Vi invio il mio incitamento a tener duro e a portar a termine l'impresa. All'arrivo in Antartide vogliate estendere i miei saluti ed auguri ai M.lli Alessandro e Leone. Un vigoroso San Marco a tutti Voi». Ragazzi che emozione. E via festa grande. A nome dell'equipaggio ringrazio sentitamente per l'incoraggiamento. Come sempre i colori dei Lagunari saranno degnamente rappresentati. E poi che lezione di spirito di corpo daremo anche ai sigg. Americani. Peccato non avere indicazioni precise della base italiana. Ormai siamo disposti a tutto per arrivare dritti in baracca, con tutto l'aereo. SAN MARCO!
"leoni in moleca"

 

5 febbraio 2004 - Reunion - aeroporto Gillot

 Inovinate dove siamo? Ma a Reunion amici miei. Siamo ancora qua. Il pilota "lagunare" ha avuto un'improvvisa crisi di... denti e le cure hanno richiesto una giornata in più di sosta. Lo "stregone" locale lo ha sistemato con qualche pozione ed un'otturazione ad un dente "insospettabile". Quindi ancora 'leoni in moleca' per una giornata. Sapete che l'aeroporto si chiama Gillot perché usa un nomignolo, un nick si dice oggi, di Rolland Garros. Immagino che tutti voi pensate al suddetto "Gillot" come ad un grande tennista, cui è dedicato il campo principale su cui si gioca l'internazionale a Parigi. Esatto, ma  noi aviatori, militari in particolare, lo ricordiamo come colui che ha inventato il primo sistema per sparare attraverso il cerchio dell'elica, durante la prima guerra mondiale. Al nostro ometto era venuto in mente di applicare un deflettore metallico alle pale, cosicché i colpi "sbagliati" non la rompevano. Il sistema non era perfetto (fu il costruttore Fokker a metterlo a punto), ma funzionava. Il nostro fu abbattuto due volte e fatto prigioniero. Fuggì ogni volta finché la terza volta che fu colpito non ebbe scampo. Morte di un eroe, e di un inventore. Prossima tappa una isola semi invisibile delle Mauritius - Rodrigues, aeroporto Plain Corail. Preparatevi al racconto di un altro atterraggio fortunoso. E lo sarà anche il decollo, pista molto corta ed è difficile "fare" velocità sufficiente. Andremo per prove ed errori. I freni sono buoni - usiamoli. SAN MARCO!
"leoni in moleca"

 

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A queste due piccole "puntate" voglio aggiungere una breve spiegazione di cosa succede quando voliamo. Uno dei nostri incubi è il vento. Non siamo mai incappati in uragani, ma il bestione offre un fianco molto ampio a venti che, guarda caso, soffiano sempre da quella parte. Questo ci porta fuori rotta ed a volte ci fa ballare come piume. Come facciamo a volare con il tempo atmosferico reale? Semplice: ci colleghiamo con le stazioni metereologiche che incontriamo sulla rotta ed il computer le "esegue" durante il volo. Aggiornamento sulle stazioni ogni 5 minuti ed "esecuzione" in volo ogni 5 secondi. In questo modo corriamo tutti i pericoli di un volo vero. Le foto allegate vi danno la scheda raccolta presso le stazioni metereologiche (aeroporti e non) e la scritta rossa in alto nella visione posto di pilotaggio è la "traduzione" per noi poveri ignoranti di codici complicati. Alla scritta wind il primo numero è riferito alla direzione, secondo i 360° della bussola; il secondo è la forza del vento in nodi (1 nodo = circa 1,8 km). Le schermate sono di Gillot e di Plain Corail (Rodrigue - Mauritius). Sono prese nello stesso tempo per controllare la situazione di partenza ed arrivo. 

 

 

 

 

 

 

  
     

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