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missione d'addestramento "sacra vita"  - Albania, 22-29 settembre 2008

 

Premessa

In collaborazione con la “Ven. Arciconfraternita Misericordia di Firenze – Gruppo Protezione Civile” una squadra A.L.T.A. Coordinamento Nazionale di P.C., composta dai volontari:

- Roberto Zaffin, Vice Presidente per la P.C.(caposquadra),

- Moreno Caldo e Giuseppe Macchioni, gruppo di San Donà

- Paolo Bonaventura, gruppo Riviera del Brenta,

ha partecipato all’operazione/addestramento “Sacra vita” con lo scopo di portare aiuti ed insegnamenti agli abitanti di una località sui monti che sovrastano Scutari (Albania).

L’operazione s’inserisce nel più ampio ed omonimo progetto “Sacra vita”, da qualche tempo avviato dalla “Misericordia”, che si prefigge la consegna delle attrezzature necessarie per l’allestimento di un’infermeria che possa servire gli abitanti di due parrocchie montane, Koman e Shllak, nella provincia di Scutari.

 

E la P.C. dell’A.L.T.A. cosa ci va a fare tra le montagne albanesi?

Come saprete è ormai consolidato il rapporto con la “Misericordia” che ci ha offerto, se interessati, di collaborare per dare supporto logistico ma, anche, di portare la nostra esperienza “anfibia” poiché le parrocchie sono in una  zona  dove ci sono tre grandi bacini idroelettrici formatisi con la costruzione di due dighe, ai tempi della collaborazione cinese, che sbarrano il corso dei fiumi Drin Bianco e Drin Nero.

Ecco allora nascere la prima “missione fuori area” dell’A.L.T.A. P.C., che oltre all’attività prevista, potrà verificare la possibilità di avviare un progetto tutto proprio.

La “missione” ha ottenuto il riconoscimento del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ed è supportata anche dalla Regione Veneto - servizio di Protezione Civile - che, grazie all’interessamento dell’assessorato alla Protezione Civile e del responsabile del Volontariato, ha  dato copertura alla nostra partecipazione con il rimborso delle spese di viaggio.

 

Lunedì 22/09

Partenza da Mestre per Bari, a bordo del nuovo fuoristrada Land Rover “Defender 110E SW” adeguatamente allestito, arrivo dopo circa 9 ore di un regolare percorso autostradale, e imbarco per Durazzo (Albania), la traversata dura circa 9 ore e trascorriamo la notte in cabine da due cuccette.

Il pensiero va ai Ragazzi del “Serenissima” (molti sono pugliesi) quando via mare vanno fuori area.

Nei Pressi di Bari abbiamo raggiunto la colonna mobile della “Misericordia”. Complessivamente, quindi, costituiscono la colonna 2 Defender 110 logistici, 1 Defender 110 ambulanza, 1 Ducato 13 posti e due autocarri pesanti, CM 80 e Astra.

La partenza è avvenuta con circa 45 minuti di ritardo, le condizioni del mare buone e conseguente navigazione tranquilla. Cena al self service con porzioni abbondanti e buone; pernottamento col sottofondo dei motori della nave.

 

Martedì 23/09

Arrivo a Durazzo verso le 8.30, espletamento delle formalità doganali, durate tre ore – per l’iter burocratico relativo allo sdoganamento dei mezzi e materiali portati dall’Italia - e primo contatto con una nuova realtà di cui, francamente, non siamo abituati. Alle 11.30 prendiamo la strada (statale?!) direzione nord  verso Scutari. Sono circa 120 Km fatti a circa 70/80 l’ora e quello che è immediatamente evidente sono un’infinità di distributori di carburante da ambo i lati della strada e delle pattuglie di polizia che (a volte) al nostro passaggio si mettevano sull’attenti salutando militarmente. Abbiamo notato molti animali al guinzaglio o liberi che pascolavano sui campi prossimi alla carreggiata o addirittura sulla “banchina”. Con grande stupore osserviamo, adiacenti alla strada, delle rivendite “posticce” di carne macellata o di pesce vivo.

A Scutari ci siamo recati presso una casa famiglia, gestita da personale della comunità cattolica “Opera Madonnina del Grappa”, che si occupa d’assistenza a persone portatrici di handicap. Dopo aver consegnato parte del materiale sanitario, alimentare e di vestiario la colonna mobile si è avviata verso la località di Koman, posta a circa 80 Mt. s.l.m. (dopo aver superato un passo a 700 Mt. s.l.m.) percorrendo una strada di montagna dissestata con tratti anche di sterrato. La zona montuosa è caratterizzata da un paesaggio arido e pietroso con pochissima vegetazione, ma con la presenza di un insieme di laghi formati dalle dighe costruite, sul corso dei fiumi Drin Bianco (proveniente dal Kosovo) e Drin Nero (proveniente dalla Macedonia), per la produzione d’energia elettrica. Raggiunta la località predestinata è iniziato l’approntamento del campo base sul terreno adiacente la comunità parrocchiale condotta da Don Antonio Giovannini, sacerdote milanese che vive in quella zona da nove anni.

Al termine abbiamo cenato a base di pastasciutta e cotolette alla milanese innaffiate da un ottimo Chianti.

 

Mercoledì 24/09

Di buon mattino riprendono le operazioni secondo il programma prestabilito. I componenti della squadra A.L.T.A. prendono visione e “possesso” dell’imbarcazione costruita artigianalmente, dove si pensava di montare il motore donato dall’A.L.T.A. di San Donà di Piave. La barca lunga circa 8 metri e larga nel punto massimo circa 2 metri, è costruita in lamiera di ferro; dopo aver montato il motore e dopo un primo collaudo Moreno Caldo, grazie alla sua esperienza, rileva che il pescaggio è insufficiente, quindi, col concreto rischio di fondere il motore. Immediata valutazione del problema e decisione di modificare la poppa utilizzando utensili a disposizione del parroco (flessibile, saldatrice, trapano e un gruppo elettrogeno).

Moreno, esperto operatore metalmeccanico, inizia il lavoro di modifica dello scafo, assistito da alcuni volontari, per permettere un maggior pescaggio.

Ultimate le operazioni di modifica si è deciso di montare un motore di minor potenza -a disposizione della parrocchia- poiché quello previsto in precedenza è stato giudicato troppo potente per il tipo d’imbarcazione.

Una squadra composta dal pilota ed un assistente,  con un medico e due paramedici hanno iniziato la navigazione sul lago per raggiungere famiglie dislocate sulle pendici montane sovrastanti.

Nel frattempo un’altra squadra A.LT.A. provvedeva all’istallazione della stazione radio per le comunicazioni tra la base e la squadra in movimento, inoltre collaborava con i medici rimasti al campo base per visite a residenti che nel frattempo erano arrivati.

Poco dopo il tramonto, la squadra uscita con la barca faceva ritorno e raccontava le realtà vissute, in particolare le condizioni ambientali e di vita molto povera, ma con persone con gran dignità e grande ospitalità che offriva prodotti alimentari e bevande di produzione casalinga.

Da parte dei volontari della “Misericordia” grande attività sanitaria con la predisposizione di due ambulatori medici al campo base e due ambulatori mobili con due medici che hanno visitato famiglie residenti sui laghi di Koman (superiore e inferiore) accompagnati da una squadra A.L.T.A. e da un barcaiolo locale.

Alla fine della giornata cena in allegria, con capretto allo spiedo e buon vino, con la partecipazione di alcuni ragazzi del costituendo gruppo di P.C. albanese.

 

Giovedì 25/09

Due volontari dell’A.L.T.A. continuano il supporto “anfibio” ai medici della Misericordia che proseguono il giro sul lago inferiore, mentre uno rimane di supporto logistico al campo base per gli spostamenti in fuoristrada e uno si reca di supporto ai medici sul lago superiore.

Ore 7.00 partenza per il lago superiore assieme ad un medico generico, albanese d’origine, operante a Firenze e volontario della Misericordia, e una collaboratrice dell’opera Madonnina del Grappa che conosce i posti. Dopo un breve viaggio in pulmino siamo arrivati alla diga che forma il lago superiore da dove siamo partiti per Toplane a bordo di una specie di barca a motore, in ferro con la prua tutta ammaccata, dopo circa due ore di navigazione, non senza problemi al motore (vecchio Mercedes 250 diesel) siamo approdati (senza motore indietro) ad un rudimentale  pontile formato da alcuni massi (ho capito perché la prua era ammaccata). Da quel punto, lungo un sentiero di montagna, siamo saliti a circa 900 Mt. arrivando a Toplane dopo circa 40 minuti di camminata.

Su uno spiazzo troviamo la chiesa e la scuola, mentre le abitazioni sono disperse sulla montagna e i residenti per recarsi in chiesa o a scuola camminano anche per 90 minuti.

Ho visitato la scuola e un’abitazione e ho difficoltà a descrivere la sistemazione dell’edificio scolastico e della residenza di un maestro che ha la funzione anche di responsabile scolastico.

Malgrado le -a dir poco precarie- condizioni residenziali, ho trovato nelle persone una grandissima dignità e ancor maggiore senso d’ospitalità. Il maestro mi ha invitato ad entrare in casa che è composta di una stanza al piano terra e due al primo piano, per entrare ho dovuto abbassarmi almeno di 30 cm., per cucinare e riscaldarsi usano una stufa primitiva e la corrente arriva ad ore. Sono dotati di televisione e ricevono i canali italiani dai quali imparano a parlare un po’ la nostra lingua. Ho accettato di assaggiare la grappa (che bevono come fosse acqua) e del miele fatto da loro. Vivono della produzione d’alimenti coltivati da loro e di carni del bestiame (suino, caprino, ovino e bovino) che allevano. Nel frattempo il medico ha fatto numerosissime visite e la collaboratrice ha distribuito il vestiario che era stato portato in precedenza.

Sul posto abbiamo incontrato un giovane che per due anni ha lavorato a Firenze come muratore e che ci ha offerto di fermarci a pranzo. Abbiamo gentilmente declinato l’offerta e alle 14,30 siamo ripartiti per il ritorno, con la solita camminata e navigazione, con immancabile approdo a “botto” contro il pontile, che serve anche per l’imbarco d’automezzi sul ferry boat che fa regolare servizio di traghetto sul lago, perché è la via più breve per raggiungere il Kosovo.

Nel primo pomeriggio era iniziato lo smantellamento del campo base per il trasferimento,  prima a Scutari e poi a Shllak. Cena a Scutari con la  presenza del delegato del Dipartimento Nazionale di P.C., dott. Galanti, un rappresentante della prefettura di Scutari, la presidente di una benemerita associazione locale, e moglie del sindaco di Scutari, Don Carlo Zaccaro responsabile dell’opera Madonnina del Grappa, don Antonio e al completo i volontari del costituendo gruppo albanese di P.C., ai quali abbiamo consegnato nostri ricordi.

In precedenza il rappresentante del Dipartimento Nazionale di P.C. si era recato all’ambasciata italiana per una visita di lavoro con l’Ambasciatore italiano e un alto funzionario del Governo albanese.

Arrivo a Shllak, verso le 23,30 a circa 800 Mt. s.l.m., dove abbiamo incontrato e conosciuto il parroco don Ardian, prete albanese, che aveva organizzato il nostro pernottamento dentro le 3 aule della scuola di una “frazione” di Shllak, utilizzate fino alla partenza. E’ stato quindi sufficiente scaricare  solo le brandine e gli effetti personali per il pernottamento.

 

Venerdì 26/09

La giornata inizia con la costituzione di più squadre sanitarie per recarci al paese di Shllak dove siamo giunti dopo oltre un’ora di fuoristrada, da dove una delle squadre ha proseguito per un altro borgo, raggiunto dopo circa mezz’ora di fuoristrada e altrettanto tempo a piedi. Ho accompagnato il medico che si è fermato a visitare nella scuola composta di due aule al primo piano, mentre al piano terra i locali sono chiusi. Mancava il maestro, per impegni personali, e quindi niente scuola. Prima del rientro ci siamo fermati per una visita in una casa dove abbiamo incontrato un giovane che per dieci anni aveva lavorato in Italia. Da clandestino per sei volte aveva attraversato, in gommone, l’Adriatico con altrettanti rimpatri prima di riuscire a trovare un permesso di soggiorno per lavoro. Circa all’una e mezza  si è ripresa la via del ritorno, pranzo poco dopo le 15,00 e rientro alla base dove siamo arrivati alle 18,00 circa mentre imperversava un temporale.

Durante la cena abbiamo consegnato nostri gadget ai presenti, in particolare al dott. Galanti, al “Provveditore” della Misericordia, presente sul posto fin da mercoledì, e al capogruppo Sandro Ghini, nonché ai medici e ad alcuni volontari della Misericordia ai due preti Don Antonio e Don Andrian e al responsabile del gruppo di giovani albanesi.

 

Sabato 27/09

Mattinata dedicata ancora a visite mediche presso alcune famiglie di pazienti che non potevano spostarsi e con punto d’incontro presso una costruzione semi diroccata, con una stanza dedicata ad aula scolastica, dove due medici hanno visitato i residenti giunti sul posto per l’occasione. Numerosa è stata la presenza dei giovani del gruppo albanese di P.C. che oltre a fungere da interpreti si sono prestati ad intrattenere i bambini, che avevano sospeso le lezioni, con giochi ed animazioni.

Caldo e Zaffin, viste le caratteristiche del percorso con punti particolarmente difficili, hanno approfittato  per fare pratica di guida fuoristrada.

Gli interventi dei medici si sono esauriti verso le 14,30 e raggiunta la base, dopo un veloce pasto, col gruppo albanese è stata organizzata una breve esercitazione: illustrando l’allestimento del mezzo adibito ad ambulanza e spiegazioni delle attrezzature presenti; la tecnica di trasmissioni radio con apparecchi portatili ed istallati sui mezzi e il recupero di un ferito da un punto particolarmente impervio utilizzando una barella e il verricello di un fuoristrada. Verso le 18 è terminata l’esercitazione con una breve riunione finale.

Al termine della cena, Paolo Bonaventura con una chitarra dava modo ai presenti di trascorrere l’ultima serata in allegria.

 

Domenica 28/09

Mattinata dedicata al carico sui mezzi delle brandine, dei bagagli personali e del vettovagliamento rimasto inutilizzato mentre i medici proseguivano con le visite mediche, alla celebrazione della Messa e pranzo a base d’agnello preparato secondo un’usanza locale.

Alle 14,30 inizio del trasferimento a Durazzo per l’imbarco verso Bari, con sosta a Scutari per i saluti finali a Don Carlo, don Antonio e ai componenti del gruppo di P.C. albanese, visita anche al castello di Scutari, risalente ai tempi delle prime invasioni turche, con resti di notevole interesse archeologico. Arrivo a Durazzo verso le 19 espletamento delle formalità doganali, imbarco sulla nave Flaminia, destinazione Bari, cena al self service e brevi considerazioni finali con scambi d’indirizzi tra tutti i membri della missione.

Arrivo in Italia la mattina di lunedì 29, dopo le solite 9 ore di traversata. Dopo lo sbarco saluti finali con i meravigliosi volontari della Misericordia di Firenze con la promessa, da parte d’entrambi i gruppi, di proseguire nella fattiva collaborazione istauratasi per consolidare l’affiatamento raggiunto in quest’occasione.

Dopo circa 2.500 chilometri percorsi tra l’autostrada Adriatica e le strade e mulattiere albanesi, siamo arrivati a Mestre, stanchi ma soddisfatti dell’attività svolta.

 

Considerazioni finali

Per noi dell’A.L.T.A. è stata una grandissima esperienza che ci ha totalmente coinvolto e reso consapevoli di quanto diversa sia la vita in certi paesi, comprendendo, in parte, anche le problematiche e difficoltà che incontrano i Lagunari del “Serenissima” quando sono fuori area.

Rientriamo a casa con la consapevolezza di aver contribuito a portare momenti di solidarietà e insegnamento, per una migliore esistenza della gente che abbiamo incontrato.

Questa missione ci ha fatto comprendere che l’attività di Protezione Civile, se adeguatamente supportata dalle Istituzioni, oltre alle consuete attività locali, può portare solidarietà a popolazioni che si trovano in costante emergenza, e che noi Volontari dell’A.L.T.A. dobbiamo essere “aperti” a collaborazioni con Volontari di altre organizzazioni, per integrarci con tutti ed acquisire importanti esperienze che ci possono consentire di operare in diverse situazioni.

E’ auspicabile che la missione appena conclusa sia compresa da tutta l’A.L.T.A. (non solo dal settore P.C.) perché col supporto di tutta l’Associazione potrebbero essere studiati e realizzati dei progetti ad iniziativa A.L.T.A.  

 

Lag. Serg. Roberto Zaffin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Venezia, 10 settembre 2008.

Con il supporto del Dipartimento di Protezione Civile dal 22 al 29 settembre 2008 una squadra di P.C. dell'A.L.T.A. composta da 4 Volontari con uno dei due nuovi fuoristrada Land Rover "Defender 110E SW" opportunamente allestito, acquistati col contributo della Regione Veneto, parteciperà, in collaborazione con la "Veneranda Confraternita della Misericordia di Firenze", alla missione di addestramento denominata "Sacra vita", con lo scopo di promuovere la prevenzione e le norme basilari di igiene e sanitarie, inoltre informazioni e insegnamenti sul rischio idrogeologico.

L'operazione "fuori area" si svolgerà sulle le alture del nordest dell'Albania tra le Prefetture di Shkoder e Kukes verso il confine col Kosovo, dove esistono dei bacini idroelettrici formati per effetto di dighe sul corso dei fiumi Drin e Buna, in particolare si opererà in due località chiamate Shllak e Koman.

I tempi d'intervento ci troveranno impegnati per due giorni e relative notti per il trasferimento autostradale e marittimo e tre giorni per ciascuna delle due località (compresi i trasferimenti interni).

Complessivamente saranno impegnati 17 Volontari (fra cui 3 medici) e 2 giornalisti; saranno utilizzati 2 fuoristrada logistici, 1 fuoristrada ambulanza, 1 autocarro, 1 pulmino 9 posti e 3 tende oltre al materiale da campo necessario e medicinali.

Lag. Roberto Zaffin

 

 

 
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