FORZA DI PROIEZIONE DAL MARE
La capacità nazionale di proiezione dal mare deve consentire allo strumento militare di condurre operazioni che prevedano l’inserimento in ambiente ostile, incerto o permissivo di una forza di sbarco, quale componente di un “ingresso in teatro con uso della forza” (“forcible entry”) in vista dell’assolvimento della missione assegnata. Tale forza di sbarco può costituire anche un fattore abilitante per l’inserimento di ulteriori assetti dal mare, secondo il concetto del “seabasing”. Quest’ultimo, da sviluppare in un contesto multinazionale o di coalizione (“coalition seabasing”), prevede di basare in mare le risorse necessarie a sostenere un’operazione fuori area, in modo da svincolarsi dal consenso e/o dal supporto di paesi terzi. Lo sviluppo della capacità di proiezione dal mare richiede la predisposizione e l’addestramento congiunto di unità
operative appartenenti a diverse componenti, segnatamente quella terrestre e quella navale. Elemento cardine del dispositivo è una forza da sbarco a livello di Brigata, in grado di svolgere l’insieme delle operazioni previste per le forze anfibie e di sviluppare nel tempo la capacità di operare quale “Entry Force Battlegroup” anche in profondità.
La struttura delle Forze - La componente marittima
Le priorità della Pianificazione di lungo termine richiedono in questo settore migliori capacità di proiezione e sostegno delle forze dal mare, anche a grande distanza dal territorio nazionale. Tale esigenza impone una diversa configurazione della componente marittima, volta ad esprimere un dispositivo sia pure dimensionalmente contenuto ma completo in grado di svolgere, in risposta a situazioni di crisi, operazioni di deterrenza e intervento rapido in aree litorali anche in assenza del supporto di basi o facilitazioni messe a disposizione da paesi terzi.
La capacità di proiezione anfibia verrà modernizzata e potenziata sostituendo progressivamente le attuali LPD delle classi San Marco e San Giorgio con nuove unità di maggiori dimensioni. Al momento della sostituzione della portaeromobili Garibaldi sarà inoltre realizzata una LHD/LHA in grado di imbarcare una significativa forza da sbarco e un’aliquota di aeromobili di supporto e dotata di capacità di comando e controllo adeguate alla gestione di operazioni aeronavali e anfibie complesse (livello MCC/(C)JTF/CATF/CLF).
Le capacità di “Power projection” si baseranno sulla portaerei Cavour, in grado di schierare un mix di velivoli ad ala fissa ed elicotteri. L’ossatura delle unità di prima linea sarà costituita da 12-13 caccia e fregate con capacità di difesa antiaerea, antisom e di attacco in profondità di obiettivi terrestri, appartenenti alle classi “Orizzonte” e “Rinascimento” (FREMM), secondo una linea progettuale di sviluppo che prevede una riduzione numerica, a fronte di un aumento delle capacità operative delle singole piattaforme.
Il supporto logistico in mare sarà garantito da una nuova classe di navi rifornitrici che sostituiranno nel tempo le attuali Stromboli ed Etna.
Le capacità di trasporto e supporto della componente aerea imbarcata saranno rafforzate con l’introduzione in servizio dei nuovi elicotteri EH-101 e NH-90, mentre l’ammodernamento dei velivoli AV8-B garantirà migliori capacità di protezione della flotta e di proiezione di potenza in attesa della loro sostituzione, prevedibilmente affidata al JSF.
L’ingresso in linea dei sommergibili classe Todaro (U212A) consentirà notevoli progressi qualitativi e capacitivi alla componente subacquea che tuttavia, in relazione alla mutata minaccia delineata nei nuovi scenari operativi, sarà anch’essa ridimensionata sul piano numerico. Le prevedibili, ridotte esigenze nel settore del contrasto ai sottomarini richiederanno analogamente un minore impegno alla flotta dei pattugliatori marittimi che sarà progressivamente ridotta. La nuova enfasi sarà verso più ampie capacità di sorveglianza e controllo delle aree marittime incidenti al territorio nazionale e di supporto alle operazioni di proiezione, che saranno sviluppate in un’ottica integrata e interforze nell’ambito del “Joint Surveillance and Command System”, già citato fra i moltiplicatori strategici.
Lo sviluppo delle capacità di proiezione comporterà anche una contrazione delle unità di seconda linea, le cui capacità, tuttavia, saranno incrementate nelle nuove classi così da metterle in grado di fornire un maggiore contributo al controllo delle linee di comunicazione e al supporto alle forze proiettate. Verranno migliorate anche le capacità di supporto ai sommergibili e alle unità cacciamine e le capacità di esplorazione oceanografica.
In sintesi, lo sforzo sarà diretto a realizzare una componente marittima più flessibile e versatile, in grado di produrre maggiori effetti operativi anche all’interno dell’ambiente terrestre e a gradi distanze dalla madrepatria. Parallelamente verrà aumentata la capacità di fornire specifici contributi alle operazioni a minore scala mediante l’utilizzo di nuove navi individualmente in possesso di più complete capacità.
Le forze armate italiane non potevano continuare ad eludere il requisito della creazione di una forza anfibia più robusta; il nuovo scenario, con annessa la necessità di costruire pacchetti di forze sempre più expeditionary, lo richiedeva. Non si trattava di creare chissà che cosa in termini di nuove capacità e mezzi, ma semplicemente di "guardare a quello che c'era in casa", razionalizzare e mettere a fattor comune assetti che già c'erano per creare una forza di spedizione con una maggiore massa critica. Il San Marco, nella sua attuale configurazione, è una forza comunque leggera adatta per compiere limitate operazioni anfibie tipo colpi di mano, raid ed altro, più che vere e proprie operazioni di forcible entry. Senza andare a scomodare i Marines americani, le forze armate di Paesi come Francia, Spagna o Gran Bretagna, hanno tutte unità di fanteria di marina di maggiore robustezza e con configurazioni di livello brigata. Certo, si tratta di Paesi con una tradizione ed una cultura expeditionary che l'Italia non ha, tuttavia era quanto meno doverose adeguarsi a certi standard che poi, sono gli standard richiesti dai nuovi scenari. Da qui il processo, ormai pienamente avviato, per la creazione di una Forza di Proiezione dal Mare che integrasse, operativamente e da un punto di vista addestrativo, Reggimento San Marco della MM e Reggimento Lagunari "Serenissima" dell'Esercito Italiano.
La Forza di Proiezione dal Mare: concetto e requisiti
È lo stesso Stato Maggiore della Difesa, nel suo documento "Investire in Sicurezza", a tracciare le coordinate di un concetto di proiezione interforze dal mare riguardante la creazione di un Joint Task Group a prevalente connotazione anfibia, da utilizzare quale “Joint Initial Entry Force” o “Joint Rapid Responce Force”, completo dei relativi comandi per il “Task Group” e per la “Landing Force”. Le pedine fondamentali per la costituzione del battlegroup anfibio proverranno – attraverso un processo di integrazione addestrativa ed operativa – dai Reggimenti “San Marco” della Marina Militare e Lagunari “Serenissima” dell’Esercito, opportunamente rafforzati nei settori del supporto di fuoco (CS) e del genio/servizi (CSS), che consentiranno di disporre di una Forza da sbarco a livello brigata leggera.
La futura “Joint Initial Entry Force” o “Joint Rapid Responce Force” sarà composta da due unità e dei relativi comandi operativi. In sostanza si tratta di creare una forza da sbarco a livello brigata leggera in grado di condurre operazioni "expeditionary", al fine di effettuare missioni che prevedano l'inserimento, in ambiente ostile, incerto o permissivo, di una Landing Force quale componente di una forcible entry per azioni isolate predeterminate od a premessa di ulteriori assetti followono In termini operativi tutto questo significa integrare quantitativamente e qualitativamente Lagunari e San Marco per creare una forza con una massa critica superiore capace di condurre operazioni anfibie su scala maggiore rispetto a quella di un semplice raid o colpo di mano, Per ciò che concerne la tempistica, entro la fine del 2006 l'obiettivo è rendere operativo un Gruppo Tattico di livello battaglione (600 uomini) comprensivo di una compagnia fucilieri dei Lagunari ed a seguire, tra il 2008 ed il 2010, il conseguimento della capacità di proiettare un Gruppo Tattico di due battaglioni (600+600 uomini) con la possibilità di esprimerli assieme" 0ne shot". Il processo dovrebbe concludersi dopo il 2010 quando due Gruppi Tattici a livello reggimento (1.200+ 1.200 uomini) dovranno essere proiettati in modo separato o assieme, "0ne shot", in un pacchetto pertanto di livello brigata.
Più nel dettaglio, oltre questo orizzonte temporale, la nuova forza di proiezione italiana comprenderà una struttura C41 per il CATF (Commander Amphibious Task Force), ovvero per il Comandante della forza anfibia operativa, e per il CLF (Commander Landing Force), ovvero il Comandante della forza da sbarco. La Landing Force dovrà essere articolata su un pacchetto di forze comprendente due reggimenti di manovra (San Marco e Lagunari) più una serie di assetti di supporto quali (che, per quanto riguarda la parte EI, sono messi a disposizione per l'esigenza anfibia anche da unità diverse dal reggimento Lagunari): due compagnie mortai pesanti (mortai da 120 mm), una compagnia RECON, due batterie aria-aria di missili Stinger, due compagnie genio guastatori, due squadroni esploranti su blindo Centauro, una sezione di sei elicotteri d'attacco Mangusta, un CSSG (Combat Service Support Group) ed un nucleo SDO (Sommozzatori Demolitori Ostacoli).
La componente navale vedrà al vertice un'unità navale sede di comando imbarcato per CATF e CLF. AI proposito, nel caso in cui i due Gruppi Tattici, Lagunari e San Marco, vengano proiettati assieme, l'unità sede del CATF e del CLF non potrà che essere il Gariba/di o il Cavour, le sole navi in grado di ospitare ambedue gli staff al completo degli organici (mentre in casi di pacchetti di livello minore il comando può essere imbarcato anche sul San Giusto). Altre unità ed assetti riguarderanno LPD, portaeromobili (appunto il Cavour il Garibaldi), navi di altura, un Role 2 imbarcato (ospedale imbarcato), eventuali unità mercantili (in noleggio), assetti SF (Strategie Enablers) ed assetti dell'Aeronautica Militare per il trasporto strategico.
La struttura di comando della forza di proiezione vedrà ruotare tra EI e MM l'incarico di CLF, con turni di rotazione magari biennali sulla scorta di quanto avviene per la SILF (Spanish Italian Landing Force), mentre il COMFORSBARC (COMando FORza da SBARCo), che ovviamente resterà alla MM nelle vesti di un contrammiraglio, sarà il "parent" Headquarters del CLF.
Vale la pena aggiungere che lo staff di COMFORSBARC sarà completamente interforze, sommando personale di EI ed MM (ivi compreso un vicecomandante dell'Esercito), e che le forze del pacchetto resteranno organicamente dipendenti dagli attuali Comandi di appartenenza, quindi COMFORSBARC per il San Marco, Brigata "Pozzuolo del Friuli" per i Lagunari o da altre unità ancora per ciò che concerne gli assetti restanti. Nel caso degli A 129 vale la pena ricordare che per sei elicotteri del 5° reggimento A VES" Rigel" è in corso la tanto invocata qualificazione anfibia che consentirà loro di operare come assetti a disposizione del pacchetto della Forza di Proiezione dal Mare, quindi di condurre, con la relativa certificazione, le operazioni di decollo/appontaggio dalle LPD e da Garibaldi e poi Cavour (al proposito è stato istituito un apposito gruppo di lavoro).
Il Centro di Integrazione Anfibia (CIA) e l'addestramento
Per portare avanti il processo di integrazione tra San Marco e Lagunari è stato creato un apposito Centro di Integrazione Anfibia. Il CIA è comandato dal vice di COMFORSBARC (attualmente il Colonnello Emilio Motolese del Reggimento Lagunari "Serenissima"), che si avvale di un vicedirettore e di una segreteria organizzativa, ed è composto da due uffici: il 1° ufficio Formazione ed Addestramento ed il 2° ufficio Interoperabilità.
Addestramento e interoperabilità sono infatti i due principali binari lungo i quali marcia il processo di integrazione dei due reparti. Per quanto riguarda l'addestramento, è necessario creare un percorso formativo in grado di portare al conseguimento di una certa omogeneità sia al livello dello stesse pratiche di training sia a livello procedurale. In questo quadro tutto il personale dell'EI che parteciperà alla nuova Forza di Proiezione dal Mare, dovrà prima essere portato al livello addestrativo dei Lagunari, con la conseguente qualificazione anfibia dell'Esercito, poi ottenere l'abilitazione anfibia della Marina Militare. Il modulo per conseguire l'abilitazione anfibia MM,tenuto presso COMFORSBARC, avrà una durata di un mese (tre settimane di addestramento ed una settimana di esercitazione), durante il quale il personale dei Lagunari (o quello portato alla standard dei Lagunari) riceverà un'infarinatura di dottrina anfibia e di impiego dei natanti. A livello addestrativo-operativo vi sarà il completamento elicotteristico per le operazioni di assalto verticale, in particolare la discesa da elicottero con modalità "barbettone" (fast rope) o a corda doppia e la pratica per le operazioni di sbarco sui mezzi in entrata ed uscita dalle unità navali.
Allo stesso tempo il personale del San Marco frequenterà un modulo land, anche questo della durata di un mese, presso COMFORSBARC, ma tenuto da istruttori dei Lagunari. Il modulo riguarderà essenzialmente una parte relativa alle attività di comando ed all'impiego dei mezzi e degli uomini a terra ed una parte riguardante la logistica, in particolare la logistica di campo. Venendo agli equipaggiamenti ed ai materiali, in tempi di vacche magre (in termini di investimenti), si cercherà quanto più possibile di modernizzati ed equipaggiati razionalizzare rispetto a ciò che è disponibile in seno ad entrambi i reparti e di armonizzare gli sforzi in termini di procurement.
Tanto per fare un esempio, a breve gli uomini del San Marco inizieranno l'affiancamento per l'utilizzo dei mortai a canna rigata da 120 mm dei Lagunari (in attesa che i fondi consentano al San Marco di acquisire questi sistemi) e questa circostanza dovrebbe già verificarsi in occasione dell'esercitazione "Mare Aperto" che si terrà a giugno 2006 a Capo Teulada.
All'esercitazione prenderà parte anche la prima compagnia di Lagunari con l'abilitazione anfibia della Marina Militare, unità che peraltro ha già iniziato il modulo addestrativo presso COMFORSBARC (marzo-maggio 2006).
Le attività a Brindisi
Già adesso, a Brindisi, si sta facendo molto per consentire un più rapido e meno indolore possibile passaggio alla nuova Forza di Proiezione dal Mare.
Uno dei tasselli più importanti in questa direzione, ma non solo (visto che un assetto del genere può essere utilizzato per la stessa SILF), riguarda la creazione di un Posto Comando" da campagna" proiettabile. Il nuovo PCM (Posto Comando Modulare) si compone di: una parte su tende (fino a quattro tende del Posto Comando vero e proprio a cui si possono aggiungere tende logistiche), una parte su due VM/TLC o in alternativa due shelters o, ancora, due AAV in versione comando, Due tende, difatti, presentano una apertura tale da inglobare la parte posteriore dei VM 90 in versione TLC (oppure gli shelters o gli AAV). Lo scopo di tali assetti" augmentees" è fornire gli apparati per le comunicazioni radio (HF/VHF/UHF) per la gestione della situazione tattica. In alternativa ai VM/TLC possono essere posizionati gli shelter radio con dotazioni maggiori (sul VM sono presenti generalmente un apparato multibanda, due SRT 634, VHF, ed un SRT 178, HF), Un ulteriore assetto TLC è il sistema satellitare (SICRAL) la cui antenna è posizionata nei pressi del Posto Comando.
Il PC è interamente modulare ed è scomponibile in più moduli a seconda del livello dell'unità che lo utilizza (brigata, reggimento o battaglione). I moduli possano essere impiegati con tutte le funzioni tecniche ed operative attivate (alimentazione elettrica su gruppo di continuità, suppellettili, proiezione video e LAN), indipendentemente o collegati/integrati tra loro per comporre moduli a due, tre o a quattro schermi di proiezione. Ogni modulo può utilizzare da uno a 11 tavoli attrezzati da lavoro, ognuno dei quali ospita quattro operatori collega bili indistintamente alle due reti LAN disponibili. Il PCM è operativo in due ore, tende ed allestimento: per il montaggio sono necessari 100peratori più i tecnici per il sistema di comando e controllo e l'alimentazione elettrica.
Il PCM può ospitare sino a 44 operatori che possono collegarsi senza limitazioni a una delle due LAN disponibili (una classificata ed una non classificata), Per ciò che concerne il sistema di comando e controllo, come noto, il San Marco ha da poco acquisito il C2PC (utilizzato anche dall'USMC). Il C2PC è installato sui 25 PC collegati via LAN. Il sistema consente la rappresentazione della situazione sul terreno su mappe digitali, ivi compresa la posizione di mezzi ed unità sul terreno. Attualmente la posizione viene aggiornata manualmente o con sistemi non real time. Tuttavia il San Marco è in attesa di acquisire il pacchetto blue force tracking per il riporto automatico in tempo reale. E' importante notare che il C2PC è interfacciabile con l'MCISS, ovvero con il sistema di supporto al comando imbarcato su tutte le unità di prima linea della MM, compresa nave San Giusto, e sulle unità di tutte le maggiori marine NATO. AI momento è in corso di studio proprio la modalità di integrazione tra i due sistemi.
Il C2PC è standard commerciali; prodotto e distribuito dalla Northrop Grumman, è sviluppato su piattaforma Windows con Personal Computers Rugged Notebook completamente protetti contro la pioggia, schizzi di acqua, aria umida salmastra, polvere e sporco. Per assicurare la necessaria continuità della funzione di comando nella fase dello sbarco, ovvero dalla nave a terra finché non viene montato il PCM, due AA V-7, tra i 18 a disposizione del reggimento, sono stati aggiornati alla versione comando. L'allestimento interno è tuttora in corso e prevede l'installazione di postazioni C2PC (quattro postazioni per un totale di otto PC), un apparato HF CNR 2000, otto VHF (quattro apparati 636), un UHF SATCOM ed un UHF voice. A differenza della versione trasporto personale, equipaggiata con torretta armata di lanciagranate da 40 mm MK-19 e Browning da 12,7 mm (ricordiamo che per quanto riguarda gli AA V in configurazione trasporto personale l'aggiornamento, per la parte meccanica e strutturale, è stato lo stesso sia per i mezzi dei Lagunari sia per i mezzi del San Marco), gli AAV-7 in versione comando sono dotati di una sola Minimi da 5,56 mm. I due mezzi saranno consegnati entro la fine di quest'anno. AI momento il C2PC è interfacciabile con il SIACCON (il sistema di comando e controllo dell'EI che utilizzano i Lagunari) mediante la "coesistenza" di entrambi i sistemi nel Posto Comando. La soluzione migliore, proprio nell'ottica della creazione della nuova componente anfibia interforze, sarebbe nel medio/lungo termine giungere all'integrazione vera e propria tra i due sistemi.
Il futuro
E' chiaro che la nuova Forza di Proiezione dal Mare abbisogna ancora di risorse ed investimenti. In particolare sono due gli assetti da tutti ormai giudicati indispensabili: una nuova unità anfibia ed un nuovo blindato per sostituire i VCC. Il discorso sulla 4ª unità anfibia è piuttosto chiaro:
La nave è una priorità per la Marina e per la Difesa nel suo complesso, requisiti e progetti già ci sono... mancano solo i soldi.
Una nuova unità anfibia, con un dislocamento nell'ordine delle 18/20.000 tonnellate, è del resto necessaria visto che, con le attuali LPD, non è possibile trasportare Lagunari e San Marco a meno che non si voglia effettivamente "trasformare" il Garibaldi in una nave da trasporto, limitandone in questo caso le capacità come portaeromobili. Anche nel caso dell'acquisizione di un nuovo blindato, la situazione è piuttosto chiara: è necessario dotarsi di un blindato ruotato in grado di sostituire i VCC.
Il perché è presto detto: la 12,7 mm ed il lanciagranate del VCC non "bastano", occorre un veicolo con cannone da 25 o 30 mm in grado di lavorare con più efficacia contro postazioni poste a protezione della spiaggia, mezzi e veicoli nemici o contro edifici e nidi di fuoco in eventuali scenari urbani.
Nell'ambito del San Marco è stato elaborato un requisito già trasmesso allo Stato Maggiore della Marina. L'orientamento è per un veicolo tipo il LAV o Piranha (che eventualmente verranno dotati di torretta OTO Melara). La scelta verrà tuttavia compiuta in accordo con SME. Per il resto, dalla mancanza di pezzi di artiglieria all'eventuale impiego di un carro da battaglia in seno alla nuova forza di proiezione (anche se le Centauro possono essere considerate alla stregua di un carro "leggero"), tutto è materia di discussione a tutti i livelli (stampa compresa), ma 4ª LPD (o LHD) e blindo ruotato sono una priorità, immediata e irrinunciabile.
I Principali Avvenimenti della Forza di Proiezione dal Mare
(in ordine cronologico)
21/03/2006
Brindisi: presentata la Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare; 26/04/2006 Silvia prima donna marine italiana;
02/05/2006 Giunta a Brindisi la prima Compagnia di Lagunari per frequentare il corso di Qualificazione Anfibia MM;
31/05/2006 Consegna dei Brevetti MM ai Lagunari;
05/06/2006 Esercitazione "Mare Aperto 2006";
da 08/2006 a 04/2007 Missione "Leonte" in Libano;
07-19/05/2007 Esercitazione "Mare Aperto 2007";
30/11/2007 Concluso il 2° corso di Qualificazione Anfibia MM;
13-23/05/2008 Esercitazione "Mare Aperto 2008";
15/07/2008 Prove di sbarco dell'obice FH-70;
09/09/2008 Il Rgt. Art.a Cavallo ed il Centro di Integrazione Anfibia;
11/12/2008 Concluso il 4° Corso Integrativo Anfibio;
13/01/2009 Un reparto dell'Esercito a scuola di... mare;
12-21/06/2009 Esercitazione "Mare Aperto 2009";
22/11-06/12/2009 Esercitazione "Amphex 2009";
28/10-20/12/2010 Esercitazione "Emerald Move 2010";
28/11-05/12/2011 Esercitazione "Amphex 2011";
23/05-02/06/2013 Esercitazione "Amphex 2012"
01/05-10/05/2013 Esercitazione "CNPM 2013"
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